“Intrecci di Vite” al Merano WineFestival: Un Evento Straordinario che Celebra l’Eccellenza del Vino Italiano

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In un’atmosfera sospesa tra tradizione e innovazione, il Merano WineFestival ha accolto, nella sua 33esima edizione, l’evento “Intrecci di Vite”, un vero e proprio omaggio al mondo enologico italiano. Un appuntamento esclusivo, tenutosi il 9 e 10 novembre nel suggestivo scenario del Castello Principesco, dove personalità di spicco del settore vitivinicolo si sono incontrate in un connubio di riflessione e degustazione. La mini-rassegna, orchestrata con cura in collaborazione con la trentina Liber Group, ha messo in luce l’eccellenza vinicola attraverso dialoghi intimi e degustazioni selezionate, accompagnando i partecipanti in un viaggio sensoriale tra storia, innovazione e passione.

Il Merano WineFestival: Un Palcoscenico di Eccellenza

Il Merano WineFestival, fondato e curato da Helmuth Köcher, è ormai una vetrina di rilievo internazionale, dove si intrecciano le migliori esperienze enologiche italiane ed estere. Con un’impronta unica che celebra la qualità, l’evento è diventato sinonimo di prestigio nel panorama vitivinicolo globale, attirando esperti, appassionati e produttori da tutto il mondo. In questo contesto, “Intrecci di Vite” si è configurato come il fiore all’occhiello, un’occasione per raccontare storie di vite (e di vini) che si intrecciano non solo nei calici, ma anche nelle esperienze umane.

L’Importanza del Dialogo tra Tradizione e Innovazione

Il tema centrale di “Intrecci di Vite” è stato il confronto tra tradizione e innovazione, incarnato da figure iconiche che hanno fatto la storia del vino italiano. Marco Scartezzini, presidente di Liber Group, ha orchestrato gli incontri, valorizzando la sua lunga esperienza di oltre quarant’anni nel settore. La rassegna ha visto la partecipazione di personaggi come Maurizio Zanella di Ca’ del Bosco e Vittorio Moretti di Bellavista, in dialogo con Oscar Farinetti, visionario fondatore di Eataly, per esplorare il futuro della Franciacorta.

Un Confronto tra Colossi del Vino Toscano

Tra i momenti più attesi, la conversazione tra Donatella Cinelli Colombini, pioniera del Movimento del Turismo del Vino, e Francesco Ricasoli, erede della storica tenuta di Brolio. In un incontro che ha celebrato i grandi rossi toscani, il Brunello di Montalcino e il Chianti Classico, i due produttori hanno condiviso riflessioni profonde sul significato del terroir e sul ruolo della sostenibilità. Donatella ha sottolineato come “il vino debba essere espressione autentica del territorio, del vitigno e dell’annata”, mentre Ricasoli ha evidenziato l’importanza di un approccio moderno per affrontare le sfide climatiche.

L’Arte del Vino Bianco con Jermann e Terzer

Nella giornata di domenica, i riflettori si sono spostati sulle eccellenze dei vini bianchi italiani, con protagonisti Silvio Jermann e Hans Terzer della Cantina St. Michael-Eppan. Jermann ha stupito i presenti con vini mai commercializzati, unici e dedicati a momenti intimi come anniversari di famiglia, mentre Terzer ha esaltato l’importanza dell’innovazione nella tradizione altoatesina. Le degustazioni hanno sottolineato come i vini bianchi possano essere espressione di complessità e finezza, spesso trascurata dai mercati internazionali.

Un Incontro Memorabile tra i Fratelli Cotarella

Il culmine dell’evento è stato raggiunto con il dialogo tra Riccardo e Renzo Cotarella, due pilastri dell’enologia italiana, guidati dalla wine communicator Simona Geri. In un’atmosfera carica di emozione, i fratelli hanno condiviso la loro esperienza pluridecennale, tracciando un percorso che ha visto il loro impegno tanto sul fronte nazionale quanto internazionale. La Famiglia Cotarella, fondata nel 1979, ha saputo evolversi con successo nel tempo, portando avanti un’eredità che oggi coinvolge anche la nuova generazione, rappresentata dalle figlie Dominga, Enrica e Marta.

Cervaro della Sala e Montiano: Simboli di Innovazione

Durante la degustazione, Riccardo e Renzo Cotarella hanno presentato due dei loro vini iconici: il Cervaro della Sala e il Montiano. Il primo, uno Chardonnay innovativo per l’Umbria, è stato descritto come “il vino che mi ha dato maggiore soddisfazione”, ha detto Renzo, riflettendo su come questo vino abbia ridefinito le aspettative dei bianchi italiani. Il Montiano, d’altra parte, è nato dal coraggio di piantare Merlot in una terra tradizionalmente vocata ai bianchi, dimostrando che il vino è frutto di sperimentazione e visione.

Un Viaggio tra Musica, Vino e Ricordi

L’evento è stato ulteriormente arricchito dalle note delicate dell’arpista Barbara Plattner, che ha accompagnato le degustazioni con brani musicali scelti per creare un’atmosfera magica. Le riflessioni dei fratelli Cotarella hanno toccato non solo il passato, ma anche il futuro del vino italiano, con particolare attenzione ai temi della sostenibilità e dell’inclusione delle nuove generazioni.

Vino, Cambiamento Climatico e Sostenibilità

Un tema centrale è stato l’impatto del cambiamento climatico sul mondo del vino. I produttori presenti hanno discusso strategie per affrontare questa sfida, sottolineando come l’innovazione tecnologica e il rispetto per l’ambiente siano elementi cruciali per garantire la continuità del settore. L’approccio delle nuove generazioni al vino non è solo legato alla tradizione, ma anche alla responsabilità sociale e alla sostenibilità.

Conclusione: Un Festival che Unisce Storia e Innovazione

Alla fine di due giornate intense, “Intrecci di Vite” si è rivelato un evento che ha saputo celebrare la passione, la cultura e l’arte del vino, creando un ponte tra passato e futuro. Helmuth Köcher ha definito questa rassegna come “un’opportunità unica per intrecciare storie umane e professionali”, dimostrando che il vino è molto più di una semplice bevanda: è un simbolo di connessione tra persone, territori e culture.

Pensieri Conclusivi: Uno Sguardo al Futuro

L’ultimo pensiero è stato riservato a Marco Scartezzini, il quale ha ribadito che “l’intento del festival è quello di abbattere muri e costruire ponti”. Il Merano WineFestival non è solo un’esposizione di eccellenza enologica, ma un evento che ispira dialogo, connessione e innovazione, proiettando Merano nel panorama mondiale come un centro di cultura e passione vitivinicola.

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